Da piccoli tanti di noi avevano un diario segreto, a cui confidavano i segreti più intimi. Spesso i testi erano un vero e proprio flusso di coscienza e la penna scorreva veloce, senza bisogno di pensare troppo. Il risultato era un insieme di pensieri, spesso enfatizzato dal momento, ma la sensazione che si provava dopo avere trascritto un’intera pagina era incredibile. Negli anni quei diari, chiusi con improbabili lucchetti, hanno iniziato a prendere polvere e sono stati dimenticati, presi dai tanti problemi di tutti i giorni. Poche settimane fa mi sono imbattuta in un libro interessante, che spiega molto bene il perché, in realtà, tenere un diario sia un esercizio di scrittura molto potente, utile sia per il lavoro sia per questioni personali. Perché non tentare?

La terapia della scrittura
Ebbene, siamo onesti: non sempre quello che scriviamo ci piace. Come per tutti i mestieri del mondo, anche quello del copywriter richiede dei sacrifici. Un diario personale, invece, è un vero e proprio toccasana per lasciar emergere i nostri stati d’animo e i desideri più reconditi. Un diario è un vero e proprio amico, con una caratteristica importante: a meno che qualcuno lo trovi e lo legga, di sicuro non potrà spifferare i vostri segreti ad anima viva. Mollare letteralmente tutto, spegnere il pc e dare spazio ai fogli di un diario segreto per 5 minuti al giorno vi darà l’opportunità di avere un momento dedicato solo a voi stessi, ai vostri sogni (sì, proprio quelli che avete paura di rivelare perché vi sembrano troppo grandi) e vi permetterà di conoscere una parte profonda del vostro io.
La sua funzione terapeutica agisce in modo positivo persino sul lavoro, perché permette di gestire meglio le proprie emozioni. Metterle nero su bianco è un buon modo per renderle reali. Unica condizione: non dovete riflettere troppo, ma essere istintivi. Vi stupirete nel leggere quello che avete scritto, magari mesi dopo averlo fatto.
Approfondimento consigliato: Le migliori scuole per diventare dei bravi scrittori
Lasciare una traccia delle proprie idee
Quante volte avete avuto un’idea brillante e ve la siete dimenticata subito dopo? Quante volte vi siete pentiti di non avere appuntato quel pensiero su un foglio di carta, un fazzoletto o un vetro appannato? Immagino che la risposta sia tante, anzi troppe. Per chi lavora in un mondo folle e creativo come il nostro, un diario ha una duplice funzionalità. Scrivere i progetti e le idee, anche quelle che sembrano irrealizzabili, rende tutto più vero. Io, per esempio, quando mi sento demotivata penso: “Perché non io?” In questo modo, tutto diventa alla mia portata.
Osservare i vostri scritti da fuori, come un lettore qualunque, vi aiuterà a dare il giusto valore alle cose e a vedere i particolari con un occhio più critico.
Pensate sia una sciocchezza? Eppure dare un senso ai miei pensieri ha cambiato la mia vita lavorativa.
Approfondimento consigliato: Le cattive abitudini di scrittura
Conoscere se stessi per piacere agli altri
In ambito professionale l’insicurezza non è una caratteristica positiva. Essere sicuri di sé, senza sfociare nell’arroganza, porta spesso i clienti a recepirci come delle persone vincenti, che sanno il fatto loro. Il consiglio è di essere sempre umili, ma di dimostrare una certa capacità organizzativa.
Perché ho scritto queste righe? Semplice: un diario vi aiuterà nel trascrivere i vostri punti di forza e quelli di debolezza. Lasciate che la penna tiri fuori il meglio di voi. Ora devo andare, il mio diario segreto mi sta proprio aspettando!
Approfondimento consigliato: Ghostwriter, lo scrittore senza nome
Condividi:
Nessun commento